Rete Innovativa Regionale M3-NET



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17/05/2023 La RIR M3 NET: intervista a Stefania Bruschi
La Rete è costituita da 52 partners: 46 aziende, 3 istituti di ricerca e 3 enti. I soggetti operano nei comparti della meccanica strumentale di precisione e della componentistica meccanica, nell’ingegneria di prodotto, nell’ICT e nello sviluppo e commercio di software industriale

Come si è sviluppata la Rete e quali sono le prospettive future?

Nel breve e medio termine, è auspicabile che le aziende affiliate alla rete siano coinvolte in modo significativo nei progetti del PNRR, anche in collaborazione con centri di ricerca regionali e nazionali. Questo consentirà di rafforzare tematiche di ricerca e sviluppo fortemente agganciate ai trend attuali nella manifattura consentendo alle aziende di rimanere competitive a livello nazionale e internazionale.

Quali sono i trend e le tecnologie che potranno maggiormente incidere nella filiera?

Le tecnologie di Additive Manufacturing (stampa 3D) di materiali metallici e materiali polimerici costituiscono ancora un trend importante di processo, in termini di agilità e flessibilità. Si prevede una diffusione ancora maggiore di queste tecnologie in virtù della progressiva riduzione dei costi associati all’acquisizione dei macchinari e approvvigionamento delle polveri, nonché il miglioramento costante delle conoscenze relative ai complessi meccanismi termici, meccanici e metallurgici che le contraddistinguono e che concorrono a determinare la qualità del prodotto stampato.

In generale si sta assistendo ad uno sviluppo e ottimizzazione sempre più significativi di tutte quelle tecnologie che possono essere considerate sufficientemente flessibili da rispondere velocemente ma adeguatamente a nuove richieste di mercato. Questo concetto si applica non solo all’Additive Manufacturing, ma anche a processi più tradizionali quali la fonderia e le lavorazioni di deformazione plastica.

Un tema fortemente sostenuto dalla Regione è il collegamento con i cluster tecnologici nazionali. Qual è la sua opinione?

Il collegamento con i cluster tecnologi nazionali può rappresentare un indubbio vantaggio competitivo per le Reti. Rimane però da chiarire come questo collegamento possa essere attuato in modo fattivo, ovvero come le Reti possano trarre vantaggio dalla loro affiliazione ai cluster, in particolare in termini di accesso privilegiato a fonti di finanziamento.

Le Reti Innovative Regionali hanno superato la fase di avviamento e si stanno sempre più consolidando. Quali ritiene siano le strategie per consentire alle reti di cogliere sempre più le opportunità che derivano da fondi nazionali e soprattutto europei?

La strategia che può portare a cogliere opportunità di finanziamento soprattutto a livello europeo è sicuramente legata a un forte collegamento con gli enti di ricerca che sono capace di veicolare proposte di ricerca fortemente ancorate anche sul territorio.

Il collegamento tra università e imprese può essere facilitato dall’inserimento di giovani altamente qualificati, anche con l’utilizzo di fondi PNRR: quali sono i vantaggi e quali sono i vincoli?

È fondamentale che giovani altamente qualificati formatesi presso enti di ricerca nell’ambito di dottorati di ricerca trovino sbocchi professionali soddisfacenti presso le imprese del territorio in modo da contribuire fattivamente al miglioramento delle conoscenze e trasferire a livello industriale quanto sviluppato in ambito accademico. Non vedo vincoli particolari se non la necessità della valorizzazione di questi giovani presso le imprese.

Abbiamo di fronte un triennio in cui le Università del Veneto avranno a disposizione significative risorse del PNRR: come massimizzare l’impatto di questi investimenti?

Un rapporto più continuativo e solido tra imprese e Università è la base per massimizzare l’impatto degli investimenti del PNRR. Questo si declina sia in acquisizione da parte delle imprese di personale di ricerca formatosi a livello accademico in ambito progetti PNRR sia in contratti di ricerca diretti tra imprese e Università dove queste ultime trasferiscono le conoscenze acquisite nei progetti PNRR alle aziende.

Da sottolineare la possibilità dei cosiddetti bandi a cascata che saranno a brevissimo declinati nei progetti PNRR finanziati dal MUR agli enti di ricerca e a cui potranno attingere le imprese.



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